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Il ROS piu’ rappresentato nelle miscele OPL-RONS® e’costituito da una molecola formata da due atomi degenerati.

L’ossigeno molecolare (O2) insieme allo ione superossido (O2) è la molecola più rappresentata nelle soluzioni ossidative radicaliche OPL-RONS®.
L’ossigeno molecolare anche se è caratterizzato da una reattività ossidativa molto limitata e con un numero di ossidazione pari a zero, può essere considerato un radicale libero a tutti gli effetti in quanto è in grado di ossidare un altro atomo o molecola, subendo a sua colta fenomeni riduttivi. La capacità ossidativa dell’ossigeno molecolare è dovuta ai due atomi che la costituiscono, definiti “degenerati”, in quanto sono caratterizzati da due elettroni spaiati con spin parallelo e posizionati su due orbitali π* 2p (foto), in grado di accettare due elettroni rimossi da un atomo o da una molecola ossidandoli. La reazione riduttiva a cui è sottoposta la molecola dell’ossigeno può avvenire solo attraverso un processo adattivo dei due elettroni, assumendo lo stesso spin per adattarsi agli orbitali vuoti negli orbitali π*2p. Il processo adattativo dei due elettroni per occupare i due orbitali π* 2p degenerati della molecola di ossigeno, contrasta con il principio di esclusione di Pauli, in quanto ammette che può essere ammessa in un solo orbitale la sola presenza di un paio di elettroni a spin opposto e non due elettroni con spin parallelo per potersi adattare negli orbitali π*2p. In questo caso la molecola di ossigeno può subire un processo di riduzione solo attraverso per trasferimento di singoli elettroni, accettando un solo elettrone alla volta, una condizione questa che rallenta notevolmente la sua attività ossidativa rispetto alla maggior parte delle molecole non radicaliche, rallentando e limitando il tasso di ossidazione nel il nostro corpo, preservandoci da una infausta autocombustione.

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