Breve storia della biochimica ossidativa cellulare
I primi anni del novecento sono stati per la biochimica ossidativa anni irripetibili e formidabili: nel 1926 il Prof. Otto Heinrich Warburg (1883-1979) evidenziava la connessione tra glicolisi aerobica e proliferazione neoplastica, mentre il suo allievo Hans Adolf Krebs (1900-1981), scoprendo il ciclo dell’acido citrico, rilevò al mondo l’esistenza di uno stretto rapporto tra il metabolismo intermedio e la fosforilazione ossidativa, delineando nei mitocondri l’esistenza di un efficiente metabolismo ossidativo produttore di energia (ATP) cellulare.
In pieno conflitto mondiale, attraverso gli studi di Fritz Haber (1868-1934) e del suo allievo Joseph Joshua Weiss, si scopre con sorpresa che specifiche reazioni chimiche, in presenza di ioni ferrosi e di perossido di idrogeno, portano la cellula a produrre specie chimiche radicaliche e ioni superossido, dando avvio allo studio moderno dello stress ossidativo nei viventi. L’interesse scientifico per i metabolismi ossidativi e per i radicali liberi si chiude definitivamente con la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma sarà soprattutto la sconfitta della Germania a far entrare questa importante branca della biochimica nell’oscurantismo dell’aneddotica scientifica.
Tra le attività umane del dopo guerra è la ricerca scientifica a richiedere più coraggio, ed è compito della moderna biochimica e farmacologia ereditare le conoscenze scientifiche passate per sviluppare nuovi approcci terapeutici anche per quelle malattie la cui patogenesi è riconducibile a squilibri della produzione e gestione dei radicali liberi cellulari.
La soluzione OPL-RONS® o in lingua straniera anglosassone PLO® (Polyatomc Liquid Oxygen) ® costituisce una parte di una più complessa terapia, conosciuta come “Cura Barco”, depositata attraverso diversi protocolli di ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), la cui azione principale è quella di attivare la fosforilazione ossidativa mitocondriale cellulare, produttrice di energia (ATP), via metabolica ossidativa che in particolari condizioni patologiche, quali quelle oncologiche e degenerative, sono notevolmente rallentate. L’Ossigeno Poliatomico Liquido® (OPL-RONS®), descritta in questa monografia è una soluzione acquosa ad attività radicalica ossidativa, ideata e studiata con metodi di laboratorio verso la metà degli anni 80’ e resa utilizzabile a scopo umano alla fine degli anni 90’ dal gruppo di ricerca del Prof. Dott. Giovanni Barco. Tuttavia solo nel primo decennio del XXI secolo, il gruppo di studio presso l’Istituto Internazionale Barco S.p.A, sono stati messi appunto diversi protocolli di ricerca per il trattamento di diversi tipi di patologie dapprima oncologici, come il protocollo depositato all’Ufficio Sperimentazione Clinica AIFA e approvato con il codice POL “55456/2018 nel 2018 come: “Studio per l’associazione di Ossigeno Poliatomico Liquido (OPL) e chemioterapia nel trattamento di seconda linea dell’adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato e/o metastatico”. EudraCT number studio clinico: 2018-003424-36, in seguito il trattamento con miscela OPL-RONS (Ossigeno Poliatomico Liquido) è stato allargato al trattamento delle patologie virali con pericapside (Virus SARS-Cov-2), Registro Protocollo n. 112 del 16.04.20 del Comitato Etico Sezione Area Centro nella prerogativa di Comitato Etico Coordinatore, con sede presso l’A.O.U. Mater Domini in Via Tommaso Campanella, 115 Catanzaro, della Regione Calabria.